
Questa settimana su MEDEST Review si parla di stroke, gestione delle vie aeree, ACR e sindromi coronariche acute.
Attenzione! MEDEST incoraggia la lettura completa e responsabile degli articoli proposti. Evitate sgradevoli effetti collaterali!
Scaricate il full text ed approfondite gli argomenti d’interesse con altre fonti per un’informazione consapevole e quanto più possibile completa dei temi trattati.
Il controllo della pressione nei pazienti affetti da stroke in urgenza è sempre un tema dibattuto. In questo studio randomizzato di oltre 2000 pazienti l’uso precoce degli anti-ipertensivi non è correlato a nessun beneficio sugli outcome clinici (sopravvivenza e disabilità) sia a breve che a lungo termine.
L’American Heart Association fa il punto sull’epidemiologia dello stroke e sui motivi che ne hanno ridotto la mortalità tanto da farlo passare dal terzo al quarto posto come causa principale di morte. La riduzione della mortalità per stroke interessa tutta la popolazione e non fa differenza tra sessi e gruppi etnici. Il controllo dei fattori di rischio cardiovascolare, in particolare l’ipertensione, sembra essere uno dei motivi per cui si muore meno di stroke. L’utilizzo dell’evidence based medicine anche in tema di salute pubblica, individuando le cause predisponenti, viene indicata come la strada per ridurre la mortalità per questa come per altre cause di morte. La prevenzione quindi, prima che gli interventi terapeutici, sembra incidere sulla mortalità di questa patologia in cui la ricerca scientifica spesso sembra brancolare nel buio tra controversie e conflitti d’interesse.
Questo studio è stato condotto su una larga popolazione di pazienti adulti e non in arresto cardiaco e valuta i fattori che influenzano il successo del passaggio del tubo tracheale al primo tentativo tra medici d’emergenza e medici di altre specialità. Dall’analisi dei dati si evince che la percentuale di successo è significativamente maggiore per i medici d’emergenza e che i fattori che condizionano il successo al primo tentativo sono l’esperienza, la difficoltà della via aerea e l’utilizzo dei farmaci per assistere l’intubazione. Nello studio vengono inoltre analizzati altri fattori, come l’utilizzo di score di previsione della via aerea difficile e l’utilizzo del videolaringoscopio; vi consiglio una lettura approfondita per apprezzare la completezza dell’analisi.
L’utilizzo dei presidi extraglottici nell’arresto cardiaco, per la velocità d’iserzione e la minima interruzione delle compressioni che essa comporta, è diventato uno standard nel trattamento dell’arresto. Le case produttrici dichiarano pochissimi episodi avversi legati alla tecnica d’utilizzo, ma spesso nell’esperienza quotidiana sembra che le cose vadano diversamente. In questo studio osservazionale che riporta in modo sistematico un’esperienza quadriennale con il Tubo Laringeo vengono evidenziate difficoltà operative che vanno oltre quelle comunemente segnalate e che, se conosciute possono essere adeguatamente prevenute e quindi evitate.
Steroid-Pressor Cocktail for In-Hospital Cardiac Arrest? – See more at: http://www.jwatch.org/na31719/2013/09/24/steroid-pressor-cocktail-hospital-cardiac-arrest#sthash.qZBir4Aa.dpuf
Gli investigatori dimostrano che non vi è differenza in mortalità tra i pazienti traumatizzati intubati con laringoscopio tradizionale rispetto a quelli intubati con un videolaringoscopio. Ma l’impossibilità a randomizzare almeno il 30% dei pazienti per scelta dell’operatore, che ha preferito il videolaringoscopio per previsione di intubazione difficile, ha sicuramente influenzato positivamente la prestazione della laringoscopia diretta.
Ferve ancora il dibattito sull’uso dei nuovi antiaggreganti nello STEMI. MEDEST ha già ampiamente trattato la storia di PLATO (Ticagrelos vs Clopidogrel), delle perplessità che esso ha suscitato nella comunità scientifica, e di come la giustizia civile americana abbia aperto un’indagine in merito (leggi il post). In questo articolo uno dei maggiori investigatori di PLATO (Lars Wallentin) risponde ai detrattori dello studio entrando nel merito di tutte le perplessità suscitate. Nel commento dell’editore comunque si sottolinea come un nuovo studio in merito al Ticagrelor (PEGASUS) che ha concluso il reclutamento ed i cui risultati sono attesi a breve può fornire elementi ulteriori di valutazione in merito alla sicurezza ed all’efficacia del farmaco.
Da oggi trovi la raccolta di tutti gli articoli citati nelle review di MEDEST a questo link
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Tag:ACR, advanced airway management, antiaggreganti, Antiaggregazione, antiplatelets, arresto cardiaco, clinical decision rules, emergency medicine, emergenza sanitaria territoriale, gestione avanzata delle vie aeree, litterature review, medicina d'urgenza, post resuscitative care, post-rianimazione, prehospital emergency medicine, sindromi coronariche acute, Stroke, Ticagrelor
MEDEST Review 22. Il meglio della letteratura internazionale.
5 AprAncora letteratura ancora articoli ancora novità in medicina d’urgenza.
Attenzione! MEDEST incoraggia la lettura completa e responsabile degli articoli proposti. Evitate sgradevoli effetti collaterali!
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Questa settimana su MEDEST review:
A Feasibility Study of Cerebral Oximetry During In-Hospital Mechanical and Manual Cardiopulmonary Resuscitation
Noninvasive regional cerebral oxygen saturation for neurological prognostication of patients with out-of-hospital cardiac arrest- A prospective multicenter observational study.pdf
Cerebral Oximetry During Cardiac Arrest. Feasible, But Benefit Yet to Be Determined
Siete incuriositi, interessati o è semplicemente la prima volta che sentite parlare di misurazione non invasiva dell’ossimetria cerebrale? In questi due articoli trovate due buoni motivi per approfondire: è fattibile ed è utile alla prognosi sull’outcome neurologico dei pazienti colpiti da ACR. Una metodica ancora agli albori della sua vita, ma chissà che non ne sentiremo parlare in futuro, magari con qualche maggiore informazione sui suoi reali benefici.
Liberal Versus Restricted Fluid Resuscitation Strategies in Trauma Patients
Fluid Resuscitation- Less Is More
La rianimazione volemica e la oramai consolidata pratica dell’ipotensione permissiva: quali evidenze sono disponibili in merito? Nonostante le molte limitazioni che gli studi disponibili presentano, la somministrazione controllata di fluidi è oramai uno “standard of care” nel trauma. L’ articolo evidenzia proprio attraverso una review sistematica la superiorità di questa pratica ma anche le limitazioni menzionate.
Adrenaline for out-of-hospital cardiac arrest resuscitation- A systematic review and meta-analysis of randomized controlled trials
Un classico argomento ed una classica conclusione della review: nessun beneficio sull’outcome neurologico dalla somministrazione di Adrenalina durante ACR.
Steroid-Pressor Cocktail for In-Hospital Cardiac Arrest? – See more at: http://www.jwatch.org/na31719/2013/09/24/steroid-pressor-cocktail-hospital-cardiac-arrest#sthash.qZBir4Aa.dpuf
Gli investigatori dimostrano che non vi è differenza in mortalità tra i pazienti traumatizzati intubati con laringoscopio tradizionale rispetto a quelli intubati con un videolaringoscopio. Ma l’impossibilità a randomizzare almeno il 30% dei pazienti per scelta dell’operatore, che ha preferito il videolaringoscopio per previsione di intubazione difficile, ha sicuramente influenzato positivamente la prestazione della laringoscopia diretta.
An update on out-of-hospital airway management practices in the United States
Dall’analisi di un potente database (NEMSIS) che raccoglie dati da molti EMS negli Stati Uniti, si evidenziano basse percentuali di IOT e di successo dei metodi alternativi per la gestione delle vie aeree. Gli autori concludono che tutti gli sforzi devono essere diretti ad un migliormanto in questo campo cruciale della medicina d’urgenza preospedaliera.
The Process of Prehospital Airway Management- Challenges and Solutions During Paramedic Endotracheal Intubation
Ed ancora di gestione delle vie aeree si occupa questa interessante analisi. Propone interessanti chiavi di lettura a molti dei problemi incontrati dai professionisti preospedalieri e propone soluzioni che meritano di essere tenute in considerazione.
Manual vs. integrated automatic load-distributing band CPR with equal survival after out of hospital cardiac arrest. The randomized CIRC trial
E dopo lo studio Mechanical Chest Compressions and Simultaneous Defibrillation vs Conventional Cardiopulmonary Resuscitation in Out-of-Hospital Cardiac Arrest in cui veniva dimostrato come il device meccanico (in quel caso il LUCAS 2) non avesse benefici sull’outcome neurologico del paziente post-ACR, ecco che ora, con tempistiche assolutamente politically correct, viene pubblicato uno studio analgo su un altro device meccanico per le compressioni toraciche. Device differente stesse conclusioni. Ancora nessuna evidenza di beneficio usando un massaggiatore meccanico rispetto ad una RCP di buona qualità.
Puoi trovare la raccolta di tutti gli articoli citati nelle review di MEDEST a questo link
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Tag:ACR, advanced airway management, Antiaggregazione, antiplatelets, arresto cardiaco, clinical decision rules, emergency medicine, emergenza sanitaria territoriale, gestione avanzata delle vie aeree, litterature review, medicina d'urgenza, prehospital emergency medicine, sindromi coronariche acute, Stroke