Winch bag. Can it be a FOAMED experience?
22 FebWe are tryng to assemble a special bag dedicated to winch operations.
This need came from many of us who found very difficult to be winched on the scene with the actual rescue bag, cause of his weight and size.
So we decided to assemble a smaller bag, less heavy with just the essentials to supply the team for a short period of time in order to stabilize the patients before winching him on board.
We have to choose what is important and what is not in the actual bag.
Analyzing the majority of our missions, found that mostly of the procedures we perform where linked to some specific situations:
- Traumatic cardiac arrest
- Advanced airway management/RSI
- Traumatic Emo/pneumo
- Brain trauma
- Traumatic shock (hemorragic, obstructive, spinal)
- Anaphylaxis
- Non traumatic shock
On this basis we decided to allocate a limited amount of drugs and equipment specifically targeted for this emergency situations.
The rest of drugs and equipment is ready on the helicopter and it can be winched in case of needing.
This is the link to visualize the preliminary list.
It will be really FOAMingful if any of you will give us a hint based on your personal experience.
What you think we are missing, and why.
Please fill the form below to submit your suggestions.
Any suggestion will be welcome and carefully analyzed.
Thanks!
Via cielo o via terra. Quale è il miglior sistema di soccorso al paziente traumatizzato?
13 Lug
Su Critical Care viene comparato l’impatto dei due diversi sistemi di soccorso preospedaliero sui pazienti traumatizzati.
Lo studio che si è svolto in Germania ha coinvolto 13.220 pazienti (estratti dal
Trauma Register DGU della German Society for Trauma Surgery dal 2007 al 2009) di cui, il 37,7% è stato trasportato dall’ elicottero, mentre il restante 67,3% da mezzi di terra. Entrambi i mezzi erano medicalizzati e comparabili per livello di professionalità e risorse su essi allocate.
I risultati indicano una maggiore sopravvivenza nei pazienti trasportati in elicottero rispetto a quelli trasportati via terra.
Questo studio è il più recente di tanti simili che sono volti a verificare l’appropriatezza e l’utilità del sistema di elisoccorso nel soccorso priamrio preospedaliero.
Il trasporto via aria infatti, se da una parte prospetta tempi di trasporto più rapidi ed accesso a punti remoti del territorio non altrimenti raggiungibili in tempi congrui, d’altra parte impone un notevole investimento in termini di risorse economiche ed umane.
Dopo la lettura dell’articolo (ancora pubblicato solo in via preliminare sul web) emergono alcuni dati molto interessanti:
Tipo e gravità dei pazienti trasportati
I pazienti trasportati in elisoccorso sono più giovani prevalentemente maschi e con ISS maggiore (26 vs 13,3)
Tempo sulla scena e tempo di evacuazione.
Il tempo sulla scena (39,5 vs 28,9 min) e quello di arrivo in ospedale (78,5 vs 61,1 min) risultano superiori per gli equipaggi di elisoccorso. A fronte di una sensibilità e specificità diagnostica preospedaliera assolutamente sovrapponibile rispetto agli equipaggi “terrestri”, in elisoccorso infatti venivano praticate molte più procedure.
Le due procedure maggiormente praticate in elisoccorso e con più forte impatto sulla sopravvivenza (e che di contro erano sottoutilizzate nei mezzi via terra), risultano essere l’intubazione orotracheale a sequenza rapida e l’inserzione del drenaggio toracico.
Ospedale di destinazione
I pazienti trasportati dall’elisoccorso avevano più chance di essere trasportati in un Trauma Center di I livello.
Questo però non influiva sulla mortalità in quanto i benefici erano ugualmente dimostrabili sui pazienti che l’elisoccorso trasportava nei centri di livello minore.
Complicanze intraospedaliere
I pazienti trasportati dall’elisoccorso avevano maggiore probabilità di sviluppare una MODS, mentre era sovrapponibile l’incidenza di sepsi.
Considerazioni
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I tempi di trasporto in entrambi i sistemi eccedono il classico concetto di Golden Hour. Questo concetto, secondo alcuni recenti lavori, sembra comunque superato in quanto un maggior “on scene time” non sembra influire negativamente sulla mortalità. I risultati di questo studio confermano questo dato.
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La sopravvivenza è influenzata positivamente dall’esecuzione di procedure salvavita (intubazione orotracheale a sequenza rapida, inserzione del drenaggio toracico); la maggior propensione dei medici che lavorano in elisoccorso ad attuarle fa la differenza sull’outcome pazienti soccorsi.
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La specificità e la sensibilità della diagnosi preospedaliera è assolutamente sovrapponibile tra i due sistemi e non fa quindi la differenza sulla sopravvivenza.
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Nonostante i paziente trasportati via cielo siano più frequentemente ammessi in un Trauma Center di I livello questo dato non sembra influenzare la sopravvivenza.
Il sistema d’emergenza coinvolto nello studio è simile (per profesionalità e mezzi impiegati) a quello italiano. Possiamo trarre quindi indicazioni preziose dai suoi risultati.
E’ auspicabile che i sistemi di emergenza preospedaliera motivino i propri professionisti all’esecuzione delle manovre salvavita necessarie nei pazienti vittima di trauma, attraverso l’adozione di protocolli specifici e l’adeguamento delle dotazini farmacologiche (quanti professionisti dell’emergenza preospedaliera non hanno ancora acesso ai bloccanti neuromuscolari!) e di presidi sanitari.
L’esecuzione di tali manovre sembra infatti avere un impatto positivo determinante sulla sopravvivenza, anche al costo di una maggior pemanenza sulla scena dell’evento.
Il miglioramento della sopravvivenza dei pazienti vittima di trauma deve essere una “mission” ed un elemento qualificante per tutti i sistemi di soccorso preospedaliero.
Download english transcript
References:
Intubare o non intubare questo è il dilemma…..
6 GenSiete di turno in elisoccorso, sono le 3 di un pomeriggio invernale. Vi chiamano per trasferire una donna di 44 anni affetta da stroke ischemico con emiplegia dell’emisoma destro ed afasia. La paziente non collaborante è a tratti agitata. GCS E4 V1 M5. Respiro efficace ma sbuffante, emodinamica compensata.
In anamnesi sindrome depressiva trattata con Paroxetina ed Alprazolam. Nessuna altra malattia degna di nota.
I sintomi sono insorti alle 10 della mattina e la paziente è stata trasportata, dopo sedazione (Midazolam) al DEA con ambulanza medicalizzata. Giunta in DEA viene deciso che la paziente è elegibile per la trombolisi sitemica che viene effettuata, ma a 5 ore quasi dall’insorgenza dei sintomi non ha prodotto miglioramenti clinici apprezzabili.
Motivo del trasferimento è effettuare una procedura “rescue” in locoregionale. Il tempo di trasporto verso il presidio che ospita la radiologia inteventistica è di 20-25 minuti di volo (Elicottero modello EC 145).
L’anestesista di turno e la neurologa del presidio inviante non individuano criteri per l’intubazione orotracheale.
HEMS vs GEMS: by ground or by air, which is the best way to take care of traumatized patients
25 AprTake home points:
Speed
Mission Time
In case of simultaneous activation HEMS is competitive for distance >10 miles from Trauma Center
In case of non simultaneous activation HEMS is faster for distances >45 miles from Trauma Center
On scene time
HEMS > GEMS
Severity
HEMS patients are generally more severely injured than GEMS patients
Trauma Center Access
HEMS transported patients have more chances to be referred to a level I Trauma Center
Crew
More time on scene (beyond the golden hour)
More procedures performed
The accuracy of prehospital documented diagnoses was not increased in HEMS compared to GEMS rescue
Survival
No definitive evidences on HEMS benefits on survival rate
Recent literature points on a trend toward an increased chances of survival in some categories of trauma patients transported by HEMS
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Tag:emergency medicine, helicopter, HEMS, litterature review, prehospital emergency medicine