Mentre da noi il 2014 darà il benvenuto ai primi medici con formazione universitaria in Medicina d’urgenza negli Stati Uniti, dove questa figura professionale è stabilmente presente da anni, con il nuovo anno arriveranno i primi medici con formazione specifica in Medicina d’urgenza preospedaliera. La disciplina è una sub-specialaizzazione nell’ambito del corso di Medicina d’urgenza è stata attivata nel Settembre 2010 dall’American Board of Medical Specialties ed è certificata dall’ American Board of Emergency Medicine.
Emergency Medical Services è una subspecialità medica i cui target formativi riguardano il trattamento preospedaliero dei pazienti. In particolare si occupa della stabilizzazione iniziale del paziente e del suo trasporto mediante mezzi attrezzati (ambulanza o elicottero) verso i presidi ospedalieri.
Il suo intento è di:
- Standardizzare la formazione e i criteri certificativi dei medici che operano sul territorio
- Aumentare la sicurezza dei pazienti
- Incrementare la la qualità dei professionisti preospedalieri
- Promuovere l’integrazione dei percorsi terapeutici dei pazienti tra ambito extra ed intraospedaliero
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Alcune considerazioni:
- Per un paese come gli Stati Uniti in cui la medicalizzazione dell’emergenza preospedaliera è una percentuale minima la creazione di un percorso formativo specifico in questo senso è un segnale molto importante.
- Una Nazione così evoluta dal punto di vista formativo e culturale, patria della Medicina d’Urgenza, riconosce che quella preospedaliera è talmente specifica da meritare una ultraspecializzazione.
- In Italia dove esiste una radicatissima tradizione di medicalizzazione dell’emergenza sanitaria extraospedaliera con un patrimonio professionale immenso rispetto agli Stati Uniti ed una esperienza organizzativa decennale dei sitemi di Emergenza Sanitaria Territoriale, il fatto che nessuno ci abbia pensato ci fa essere “leggermente” in controtendenza…
Mi permetto di segnalare anche questo:http://www.sgnor.ch/fr/home.html
La medicina preospedaliera in Svizzera ha un forte peso ,con un grande input organizzativo e formativo negli ultimi anni,che ha portato ad una uniformità pressochè totale sul territorio nazionale(senza dimenticare l’uniformità in tutto il servizio offerto dalla REGA),con un inter formativo triennale che passa attraverso lavoro di reparto e sulla strada/cielo.
Resto sempre mortificato guardandomi attorno,vedendo cosa fanno gli altri paesi,vedendo come organizzano i servizi e la formazione dei medici o infermieri:poi guardo in “casa nostra” e mi demoralizzo,perchè avremmo i numeri per fare bene,avremmo le persone per fare bene,ma non abbiamo le basi legislative e formative(il decreto Mussi che istituì la Scuola in Medicina di Urgenza aveva carattere politico per me,la realtà è che ad oggi non si hanno le idee chiare sul futuro lavorativo dei colleghi specializzati).
Spero sempre in qualcosa di meglio,ma credo che per certi versi,convenga guardarsi seriamente attorno e valutare l’opzione trasferimento.
Saluti
La mia esperienza (molto informata ti assicuro) purtroppo conferma i tuoi dubbi sull’istituzione, ma mi permetto anche di aggiungere, sulla realizzazione della scuola di specializzazione in Medicina d’Urgenza. Spero si tratti solo di fisiologici problemi di “gioventù” e che, anche se nata su presupposti sicuramente non chiari diventi quella bellissima realtà che tutti ci auguriamo. Quindi un augurio per gli imminenti specialisti di trovare una loro collocazione lavorativa, ed una speranza per i futuri specializzandi di ricevere una formazione veramente coerente con la realtà della Medicina d’Urgenza sia intre che extraospedaliera.
Grazie per la tua attenzione e per il tuo prezioso contributo
Mario Rugna